Editabile N2 F&Sport 2023

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EFFICIENZA FISICA, BELLESSERE, LONGEVITY E PREVENZIONE

ANNO 31/ 2023 2

Of fi cial Journal of the ISSA Europe Students and Certi fi ed Trainers

conosciuta in tutto il mondo

Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale • DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 numero 46) • Articolo 1 - comma 1 BCB Milano • contiene I.P. In caso di mancato recapito inviare all’uf fi cio di Milano CMP Roserio detentore del conto per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa. ANCHE ISS PROMUOVE L’ATTIVITÀ FISICA

16 . 17 . 18 GIUGNO 2023 PALACONGRESSI DI RIMINI EVENTO RICONOSCIUTO DALLO SNAQ CONI COME AGGIORNAMENTO EVENTO ECM GRATUITO PER LE FIGURE SANITARIE EVENTO ECF GRATUITO PER TUTTI I TESSERATI ISSA EUROPE ED I LORO OSPITI XXV CONVENTION FITNESS É EFFICIENZA FISICA ... FOREVER

ISSN 2038-596X 13002

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Argomenti trattati: Fitness, attività sportive e tutti gli argo menti collegati a queste discipline. Campi di applicazione: Fitness&Sport pubblica articoli sui vari aspetti del fi tness e delle scienze legate allo sport, quali l’anatomia, la fi siologia, la biologia, la biochimica, la biomecca nica, la psicologia. Inoltre articoli riguar danti le scienze sociali, giuridiche, della comunicazione e del marketing. Ampio spazio viene dato anche a tutte le pro blematiche riguardanti l’alimentazione e l’allenamento. Riguardo a quest’ultimo vengono pubblicati articoli che si interes sano di speci fi ci percorsi dell’esercizio fi sico, degli effetti derivanti dall’uso di particolari tecnologie, delle conseguenze prodotte da attività fi siche “nuove” che si presentano all’attenzione del grande pubblico. Il target di questa rivista è vario e si ri volge ai professionisti della salute, dello sport, del fi tness, dell’allenamento e di tutte le altre discipline che interagiscono con le suddette. Gli articoli vengono va lutati dal Direttore Responsabile che si avvale del parere non vincolante del Re sponsabile Scienti fi co ed eventualmente del Comitato Scienti fi co. Gli articoli devo no essere inediti e possibilmente corre dati da speci fi ca bibliogra fi a. Fitness&Sport è inoltre la rivista uf fi ciale di ISSA Europe e ne riferisce in modo am pio e articolato ogni forma di attività e di iniziative culturali. NOTA: Le affermazioni contenute negli articoli pubblicati non rappresentano necessariamente le idee della redazione scienti fi ca. Gli autori si assumono ogni responsabilità delle stesse. Manoscritti, disegni e fotogra fi e, anche se non pubbli cati, non si restituiscono. Gli articoli pubblicati diventano di pro prietà dell’Editore; è pertanto vietata la riproduzione anche parziale di articoli, fotogra fi e e disegni pubblicati, senza previa autorizzazione scritta di Sporting Club Leonardo da Vinci S.r.l.

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Endorsed by: Presidente: Adriano Borelli, MFS Responsabile Servizi Scienti fi ci: Silvano Busin , MD, MFS, Direttore scienti fi co ISSA Europe. Comitato Tecnico: Andrea Manzotti DO, M.ES, BS.P Claudia Borelli MFS Dario Crippa MFS Giuseppe Napoli M.ES., BS.N Antonio Parolisi MFS, M.Sc. Francesco Malatesta MFS Comitato Marketing: Roberto Tiby Dott. Marketing e Comunicazione Sandro Castellana

Life & Sport Mental Coach TUTELA DELLA PRIVACY

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Sommario N. 2 ANNO 31/2023 fitnessesport.it

8 NEWS di Fitness Instructor ® - Redazione scienti fi ca 11 REPORT Affrontare l’inattività fi sica nuovo report OMS/OCS Istituto Superiore di Sanità 15 REPORT Promozione dell’attività fi sica dall’OMS il primo bilancio globaleS Istituto Superiore di Sanità 18 FISIOLOGIA Cacciatorraccoglitori e attività fi sica Giuseppe D’Antona BIOLOGIA

22 MEDICINA Migliorare la forma fi sica e la nutrizione Emanuele Giordano 24 XXV CONVENTION 16-17-18 Giugno 2023 Palacongressi di Rimini ISSA 30 MEDICINA Ipertensione arteriosa in palestra Silvano Busin 36 PRONKING Come hai scoperto il tuo problema? Cristina Cucchiarelli 39 GIURISPRUDENZA Riforma dello Sport Art.42 Gazzetta Uf fi ciale 40 GIURISPRUDENZA Attività sportive Alfonso Marra 42 MEDICINA Il medico risponde Silvano Busin

LONGEVITÁ, QUALITÁ DELLA VITA RIPENSARE L’ALLENAMENTO IN PALESTRA 26 Simone Masin

C

i soffermiamo nuovamente su un ritornello che ci ha accompagnato per mesi: “Ne usciremo mi gliorati…”. Sembrava insomma che il Covid avesse una funzione catartica volta al miglioramento globale della società, tutto ciò prevedendo un approccio positivo alla nostra quotidianità così duramente percossa dalla pandemia. Non avevamo però fatto i conti con un pericoloso bullo di periferia che avrebbe portato la guerra in centro Europa, condizionando le economie mondiali e facendoci fare un salto all’indietro di almeno mezzo secolo. Ma ritornando alla prima considerazione si deve rilevare come ormai da tempo su tutti gli organi di informazione si parli della crisi esistenziale che ha colpito giovani e giovanissimi: un au mento vertiginoso di disturbi del comportamento alimentare, unitamente ad un’esplosione di aggressività per futili motivi, un’espansione di alterazioni dell’umore in senso depressivo, il ritorno alla contestazione in alcuni casi molto violenta verso i docenti e, per guarnire il piatto, un aumento delle aggressioni del per sonale sanitario, specie nei Pronto Soccorsi. Il buco temporale che ha caratterizzato i tempi della pandemia si è trasformato in un black hole nella coscienza morale e nella salute mentale di un numero impressionante di giovani, portando alla luce fragilità nascoste che riverberano molto spesso la cattiva gestione familiare e il rapporto malato fi gli-genitori. Perché ci permettiamo di dire rapporto malato? Perché i rilievi riportati da importanti società statistiche rivelano come molti genitori sono schierati a protezione dei propri fi gli, e questo è sacrosanto, anche quando gli stessi commettono azioni illecite, e questo non è accettabile. Non ci resta che sorridere al retorico pensiero di quando i nostri nonni non avrebbero mai pensato di contestare un rilievo negativo da parte degli insegnanti e anzi ci avrebbero magari aggiunto uno scappellotto. L’uti lizzo maniacale di internet e dei social, unito alle abitudini del week-end di strafarsi con sostanze nocive o sparandosi a mitraglia gli shottini, ci propone una generazione fortemente problematica e siccome, come usualmente si dice, “il futuro è dei giovani” la cosa non ci lascia minimamente tranquilli e quindi si può concludere che il nuovo ritornello è: “ne siamo usciti fortemente peggiorati”. Che i cavalieri di Armaged don si siano messi in movimento? Movimento positivo invece lo indichiamo per tutte le età come elemento di prevenzione delle malattie, come fattore di dinamicità sociale, valore aggiunto nel mantenimento della propria salute. Su questa rivista ne abbiamo parlato ampiamente condividendo le raccomandazioni di autorevoli scienziati che indicano come un’attività fi sica non agonistica ma costante e adatta per ogni decade di vita e somatotipo della perso na si è rivelata essere elemento fondamentale nel diminuire l’impatto delle principali malattie metaboliche che portano con sé disagio e carico economico sul SSN. Oltre che, non dimentichiamocelo, migliorare la qualità della nostra vita. L’emanazione della legge sullo sport e i decreti delegati ad essa collegati con fortano l’esperienza ultraventennale di ISSA Europe nelle cui corde vibra da sempre la necessità di unire una corretta alimentazione ad una corretta gestione del movimento. E rileviamo, senza alcuna volontà polemica, che lo sport è un magni fi co esempio di crescita fi sica e culturale, ma contiene in sé l’epifania del risultato che accetta anche la lesione d’organo come parte del gioco. Al contrario, l’attività legata al fi tness prevede espressamente una assoluta mancanza di effetti collaterali negativi, da cui si evince la necessità di avere del personale formato in modo completo, non solo nella parte pratica ma anche in quella, più dif fi - cile, teorica basata sui concetti in continuo divenire della fi siologia dell’allenamento. Obiettivo ambizioso ma che siamo più che convinti di averlo raggiunto e consolidato nel divenire dell’attività formativa. Verum scire est per causa scire. La vera conoscenza è quella che si acquisisce attraverso l’agire. A CURADI FITNESS & SPORT Editoriale

LE NEWS di Fitness Instructor ® Direttore: Silvano Busin , MD Componenti: Arnaldo Andreoli, MD

nelle ore più calde della giornata, per poi diminuire durante le ore notturne. Un’esposizione all’ozono di breve durata si associa ad effetti negativi sul sistema respiratorio, ma non si conosce molto sull’effetto che un’esposizione prolungata causa all’organismo, per cui è stato realizzato questo studio su adulti con un’anamnesi di elevato fumo di sigarette e residenti in sette città americane. Le concentrazioni di ozono sono andate da 16.3 ppb nella città di New York a 29.1 ppb nella città di Salt Lake City. Un aumento di 5 ppb nella con centrazione di ozono si associa ad un aumento assoluto dell’1% di en fi sema polmonare diagno sticato mediante TC, ad un aumento relativo del 35% nell’incidenza di riacutizzazioni di bronchiti croniche, con peggioramento del punteggio rela tivo alla qualità della vita e ai sintomi respiratori.

AZIONE DELL’OZONO

Adriano Borelli , MFS Michael Colgan, PhD Vivian H. Heyward, PhD Sergio Rocco , MFS

L’ozono (O 3 ) è un gas che si forma a livello del suolo quando determinati inquinanti reagiscono a causa della presenza della radiazione solare, quindi prevalentemente durante la stagione estiva. L’origine di tali agenti inquinanti è di tipo antropico (veicoli a motore, centrali termoelettriche, industrie, solventi chimici, processi di combustio ne) e di tipo naturale (boschi e foreste, che emettono terpeni, cioè sostanze organi che volatili molto reattive). Il forte irraggiamento solare innesca una serie di reazioni fotochimiche che determinano concentrazioni di ozono più elevate rispetto al livello naturale, compreso tra i 20 e gli 80 μ g/m 3 di aria. I valori massimi sono raggiunti

Paulin LM, Gassett AJ, Alexis NE, Kirwa K, Kanner RE, Peters S, Krishnan JA, Paine R, Drans fi eld M, Woodruff PG, Cooper CB, Barr RG, Comellas AP, Pirozzi CS, Han M, Hoffman EA, Martinez FJ, Woo H, Peng RD, Fawzy A, Putcha N, Breysse PN, Kaufman JD, Hansel NN. Association of Long-term Ambient Ozone Exposure With Respiratory Morbidity in Smokers. JAMA. 2020;180(1):106-115

RUOLO DEL FARMACISTA

L’uso della medicina complementare e alter nativa (CAM), tra cui vitamine, minerali, erbe e altri integratori alimentari, è diffuso negli Stati Uniti (che vanno dal 24% negli ispanici al 50% negli indiani d’America). I farmacisti sono una fonte accessibile per le informazio ni sanitarie, ma si sa poco sul loro interven to sull’uso dei prodotti CAM e a chi e come raccomandano questi prodotti. Un sondaggio trasversale è stato inviato via e-mail ai far macisti autorizzati e poi pubblicato in uno studio della facoltà di farmacia dell’Univer sità dell’Arizona. L’indagine includeva articoli sul loro uso di 10 vitamine e minerali e 21 integratori alimentari a base di erbe o altri, nonché motivi di utilizzo, condizioni utilizzate per i trattamenti. Inoltre se raccomandavano il prodotto a pazienti, familiari o amici, la loro percezione della sicurezza e dell’ef fi cacia del CAM e quattro domande demogra fi che. Per riassumere i dati sono state utilizzate stati stiche descrittive ed è stato utilizzato un test chi quadrato per determinare le differenze tra l’uso da parte dei farmacisti di vitamine/ minerali e di erbe/altri integratori alimentari. Il livello signi fi cativo era stabilito a priori sul valore 0,05. I risultati hanno indicato un to tale di 639 farmacisti che hanno completato l’indagine. Le farmaciste di sesso femminile

Marupuru S, Axon DR, Slack MK. How How do pharmacists use and recommend vitamins, minerals, herbals and other dietary supplements? BMC Complementary and Alternative Medicine. 2019 Aug 22;19(1):229 usavano vitamine/minerali (p = 0,031) ed erbe/altri (p = 0,039) più dei farmacisti maschi. I farmacisti più anziani usavano erbe/altri più dei farmacisti più giovani (p < 0,001). Il 59% pensava che gli integratori alimentari nel sondaggio fossero sicuri, mentre il 32% ha dichiarato che gli stessi erano ef fi caci. Il 78% degli intervistati ha riferito l’uso di qualsiasi prodotto vitaminico o minerale contro il 42% che ha riferito l’uso di qualsiasi integratore a base di erbe o altri integratori alimentari. I prodotti comunemente usati includevano: mul tivitaminici (91%), vitamina C (71%), olio di pesce (65%), probiotici (53%) e fi bre (53%). Il motivo più comunemente segnalato per l’uso era la salute generale e il benessere (87 - 90%). I farmacisti raccomandavano più comunemente fi bra/psillio (94%) e calcio (90%) a pazienti, familiari e amici. Le conclusioni portano a dire che i farmacisti, in questa in dagine, hanno usato selettivamente vitamine, minerali, erbe e altri integratori alimentari e hanno raccomandato alcuni dei prodotti più comunemente usati a pazienti, familiari e amici. Si tratta di informazioni preziose dato che i farmacisti sono operatori sanitari in prima linea a cui potrebbe essere chiesto di fornire consulenza su questi prodotti.

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Fitness& sport

ictus, per veri fi care se 2000 UI di vitamina D e/o 1 g di olio di pesce (grassi omega-3) possano ridurre il rischio di sviluppare queste malattie. All’inizio dello studio il valore medio della fi ltrazione glomerulare era di 86 ml/min/1.73 m2 e dopo 5 anni di follow-up la diminuzione media di que sto valore è stata di 12-13 ml/min in tutti i gruppi, senza alcuna differenza signi fi ca tiva tra vitamina D, ω -3 o placebo. Anche i pochi effetti collaterali si sono distribuiti ugualmente nei tre gruppi di trattamento.

LE NEWS di Fitness Instructor ®

La supplementazione mediante vitamina D e acidi grassi ω -3 è stata suggerita quale inter vento per ritardare la diminuzione della funzio nalità renale nei pazienti con diabete di tipo 2, ma l’ef fi cacia di questa prevenzione non è affat to dimostrata. Per veri fi carla è stato realizzato uno studio randomizzato su circa 1.300 diabe tici di tipo 2, di età media pari a 68 anni, tratta ti con uno o entrambi i supplementi in esame, confrontando i risultati con una assunzione di VITAMINA D E OMEGA 3 NEL DIABETE

placebo. I soggetti non erano affetti da ma lattie cardio-vascolari né da forme tumora li; la maggior parte di loro era in terapia con farmaci contro l’ipertensione o il diabete. L’analisi ha costituito una sub-analisi dei dati ricavati dallo studio VITAL. Il National Institutes of Health ha sponsorizzato que sto studio (the VITamin D and OmegA-3 TriaL) in cui sono stati studiati per cinque anni (sino al 2018) 20.000, tra donne di età dai 65 anni e oltre e uomini dai 60 e oltre, senza storia di cancro, malattie di cuore o

de Boer IH, Zelnick LR, Ruzinski J, Friedenberg G, Duszlak J, Bubes VY, Hoofnagle AN, Thadhani R, Glynn RJ, Buring JE, Sesso HD, Manson JE. Effect of Vitamin D and Omega-3 Fatty Acid Supplementation on Kidney Fun ction in Patients With Type 2 Diabetes: A Randomized Clinical Trial. JAMA. 2019, 322(19): 1899-1909.

SPORT E SESSUALITÀ

I rapporti tra sport e sessualità nei maschi rivestono grande interesse per via delle attività motorie e sportive che promuovono fortemente le relazioni. Anche se la letteratura è scar sa, due cose dovrebbero essere prese in considerazione: se e come l’attività fi sica e lo sport influenzano positivamente o negativamente la salute e il comportamento sessuale e/o se e come il comportamento sessuale può influire sulla susseguente performance sportiva. L’esercizio fi sico e lo sport possono di per sé influenzare, positivamente o negativamente, la funzione dell’asse ipotalamo-ipo fi si-testicoli e di conseguenza la salute sessuale e/o riproduttiva dell’individuo. Questo dipende da fattori soggettivi come la genetica e l’epige netica e da diverse variabili riguardanti la pratica di attività sportive (tipo di sport). Se con dotti in modo adeguato, le attività motorie e sportive potrebbero avere effetti bene fi ci sulla salute sessuale nei maschi. Tra cambiamenti dei vari stili di vita che influenzano la sfera sessuale, l’attività fi sica regolare è l’antagonista fondamentale della disfunzione erettile. Gli sport competitivi però possono causare danni e disfunzioni riproduttive e/o sessuali, transitori o permanenti, per azione diretta (traumi dei genitali esterni, disturbi causati dalla sella nei ciclisti, ecc.) o indiretta (ipogonadismo connesso all’esercizio, abuso di stupefa centi, stress, ecc.). L’attività sessuale praticata poco prima di una gara potrebbe influire sulla prestazione sportiva e con i pochi dati disponibili non si può consigliare in merito.

Sgrò P, Di Luigi Sport and male sexuality. Journal of Endocrinological Investigation. 2017 Sep;40(9):911-923.

Yang S, Andras LM, Redding GJ, Skaggs DL. Early-Onset Scoliosis: A Review of History, Current Tre atment, and Future Directions. Pediatrics, Jan 2016, 137 (1) e20150709. Williams BA, Matsumoto H, McCalla DJ, Akbarnia BA, Blakemore LC, Betz RR, Flynn JM, Johnston CE, McCarthy RE, Roye DP Jr, Skaggs DL, Smith JT, Snyder BD, Sponseller PD, Sturm PF, Thompson GH, Ya zici M, Vitale MG. Development and initial validation of the Classi fi cation of Early-Onset Scoliosis (C-EOS). The Journal of Bone and Joint Surgery American Volume. 2014 Aug 20;96(16):1359-67 emivertebre o fusioni costali. Neuromuscolare: la deformità è attribuita in primo luogo ad alterazioni del tono muscolare. Rientrano in questa categoria le scoliosi causate da traumi del midollo spinale, distro fi e muscolari, spina bi fi da, paralisi cerebrali infantili e altre sindromi rare. Sindromica: in questo caso la scoliosi è associata a sindromi che non sono primariamente correlate ad una eziologia strutturale o neuromuscolare. Alcuni esempi sono i disturbi del connettivo, come la sindrome di Marfan, la sindrome di Prader Willi, la neuro fi bromatosi, l’osteogenesi imperfetta. Idiopatica: le curve idiopatiche non hanno una eziologia nota. Rientrano in questa categoria le situazioni con associate altre patologie che non sono ancora state riconosciute in una sindrome. Le scoliosi seconda rie differiscono dalla scoliosi idiopatica in termini di storia clinica, prognosi e, talvolta, di trattamento. Nel 2014 è stata proposta una classi fi cazione delle scoliosi infantili allo scopo di guidare le scelte terapeutiche e valutare gli aspetti prognostici. La loro classi fi - cazione si basa sull’età, l’eziologia, la cifosi, l’angolo di Cobb e la progressione.

SCOLIOSI INFANTILI Le scoliosi infantili possono avere diversa ezio logia. Congenita: la scoliosi si sviluppa da una anormalità o asimmetria a livello della colonna vertebrale o della gabbia toracica. Le malfor mazioni congenite possono essere, ad esempio,

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I FANS CONTRASTANO L’INGROSSAMENTO DELLA PROSTATA

I FANS - o Farmaci Antin fi ammatori Non Steroidei - sono farmaci impiegati per contrastare dolore, in fi ammazione e talvolta anche febbre. Il gruppo dei FANS comprende numerosissimi prin cipi attivi, largamente usati in terapia per il trattamento di molti disturbi e malattie. In funzione della loro struttura chimica o del meccanismo d’azione, gli antin fi ammatori non steroidei possono essere classi fi cati in differenti gruppi. Il meccanismo d’azione è condiviso da tutti i FANS e consiste sostanzial mente nell’ostacolo della sintesi delle prostaglandine coinvolte nell’in fi am mazione, ma non solo, attraverso l’i nibizione dell’enzima ciclossigenasi o COX. Quest’ultimo è deputato alla conversione dell’acido arachidonico in prostaglandine della serie 2 e trom bossano A2. Sulla base dei dati fi nora disponibili si potrebbe affermare che le differenze nell’attività antin fi ammatoria dei diversi tipi di FANS siano piuttosto modeste. Benché ogni principio attivo presenti comunque caratteristiche pro prie che lo differenziano dagli altri, gli antin fi ammatori non steroidei apparte nenti ad uno stesso gruppo - se usati per indicazioni analoghe e a dosaggi “equivalenti” - si potrebbero conside rare come interscambiabili fra di loro. Attenzione, però, ciò non signi fi ca ese

guire diagnosi fai da te e auto-prescriversi una terapia in au tonomia, in quanto il parere del medico è sempre opportuno e necessario, anche se il FANS che si vuole usare è contenuto in medicinali di libera vendita (senza ricetta medica). I farma ci antin fi ammatori non steroidei, come aspirina, ibuprofene e naprosene, diminuiscono il dolore muscolare e articolare. L’a spirina viene usata da più di cento anni. L’introduzione dell’i buprofene nel 1969 ha scatenato un amore sfegatato per que sto tipo di farmaci. Gli americani ne mangiano come fossero caramelle, ma gli studi dimostrano che possono interferire con la guarigione dei tessuti e favorire rialzi pressori, attacchi car diaci, problemi erettili, ulcere gastriche e danni a fegato e reni in caso di sensibilità. Non tutto però è negativo. In uno studio di circa 2.500 uomini, dei ricercatori della Mayo Clinic hanno riscontrato che chi assumeva i fans avevano un minor rischio di ingrossamento prostatico, prevalentemente in soggetti an ziani. È necessario quindi equilibrare i fattori di rischio ascritti a questi farmaci con la capacità di alleviare il dolore e prevenire l’ingrossamento della prostata. ( St Sauver J, Jacobson DJ, McGree ME, Lieber MM, Jacobsen SJ. Protective association between nonsteroidal antiinflammatory drug use and measures of benign prostatic hyperplasia. American Journal Epidemiology 2006 Oct 15;164(8):760-8.)

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A ff rontare l'inattività fi sica nell’UE: on line il nuovo report OMS/OCSE

Sin dagli anni 50 le grandi Oganizzazioni Mondiali della Sanità monitorano costantemente la qualità della salute dei cittadini. I dati confermano l’importanza di come la pratica costante di attività fi sica personalizzata, sia il mezzo indispensabile al migliramento della salute della ef fi cienza fi sica e della autostima “L’attività fi sica è come un farmaco e come tale deve essre somministrata da chi è competente, se poca non sortisce nessun effetto, se troppa può intossicare “ Uno degli ultimi progetti realizzati è stato, per esempio, il progetto CCM 2019 “Sostegno alle attività di counsel ling da parte dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta per sensibilizzare e motivare sui vantaggi dell’attività fi sica regolare in raccordo con l’offerta del territorio” (brevemente SMOVAtt), volto a fornire elementi teorico-metodologici e strumenti a supporto dei professionisti del territorio che si occupano di promozione dell’attività fi sica. Politiche volte ad accrescere i livelli di attività fi sica praticati dalla popolazione avrebbero anche un impatto positivo sulla spesa sanitaria, facendo risparmiare agli Stati Membri deIl’UE, in media, Io 0,6% del Ioro budget totale per l’assistenza sanitaria. Il Iavoro del Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della Salute deIl’lSS sulla promozione dell’attività fi sica II Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della Salute (CNAPPS) deIl’lstituto Supe riore di Sanità (ISS) è impegnato in molteplici attività a supporto sia del monitoraggio dei livelli di attività fi sica (attraverso sistemi di sorveglianza speci fi ci per diverse fasce d’età di popolazione) sia della promozione di uno stile di vita attivo secondo un’ottica intersettoriale e multistakeholder in linea con la strategia italiana di preven zione e promozione della salute. ”Step up! Tackling the burden of insuf fi cient physical activity in Europe” è il titolo del rapporto pubblicato a feb braio 2023 daIl’Uf fi cio europeo delI’Organizzazione Mondiale delta Sanità (OMS) e daII’Organizzazione per la Cooperazione e Io Sviluppo Economico (OCSE) con il supporto economico delI’Unione Europea (UEI, che spiega come si potrebbero prevenire migliaia di morti premature e ridurre i costi della spesa sanitaria, aumentando la pratica di attività fi sica fi no a raggiungere i IiveIIi raccomandati dall’0MS. Nei Paesi UE, infatti, l’inattività fi sica è un problema diffuso: secondo i dati dell‘ultima indagine dell’eurobarome tro, il 45% delle persone intervistate ha dichiarato di non praticare mai esercizio fi sico o sport e una persona su tre non raggiunge livelli insuf fi cienti di attività fi sica. Si stima che questo comportamento contribuisca all’insor genza dì milioni di casi di malattie croniche non trasmissibili (MCNT), che rappresentano un problema sia per la ricaduta sulla salute delle persone sia sul carico per i sistemi sanitari. I bene fi ci per I’Unione Europea Secondo il documento OMS/OCSE, se la popolazione deII’UE aumentasse l’attività fi sica ai livelli minimi rac comandati si potrebbero infatti prevenire oltre 10.000 morti premature ogni anno e si eviterebbero 11,5 milioni di nuovi casi di MCNT entro il 2050, tra cui 3,8 milioni di casi di malattie cardiovascolari, 3,5 milioni di casi di depressione, quasi 1 milione di casi di diabete di tipo 2 e oltre 400.000 casi di diversi tipi di cancro. Raggiungere inoltre l’obiettivo di 300 minuti di attività fi sica a settimana eviterebbe altri 16 milioni di casi di MCNT. lnvertire la tendenza: quali politiche funzionano? Svolgere attività fi sica vuol dire mettere in pratica un comportamento complesso, ma esiste un’ampia gamma di soluzioni per accrescere i livelli di attività fi sica in tutti i gruppi di popolazione: • programmi speci fi ci nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nel sistema sanitario • politiche per aumentare l’accesso alle strutture sportive • politiche di progettazione urbano ambiente e trasporti • interventi di comunicazione e informazione.

Rodolfo Margaria. Fisiologo Emerito

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Chiariamo subito che invecchiare è fi siologico e non è una malattia, questo non signi fi ca che non possia mo fare qualcosa per rallentare tale processo: al con trario, come abbiamo appreso nell’ampia letteratura scienti fi ca, possiamo fare tantissimo. L’allenamento con i pesi può essere il tipo di eserci zio più importante per i senior. Partiamo per prima cosa dal concetto di forza, parola usata da molti ogni giorno, ma che in realtà esprime un concetto estre mamente complesso da spiegare in poche parole. Zaciorskij può aiutarci a comprenderla meglio, egli la de fi nisce « la capacità dell’uomo di vincere o di opporsi ad una resistenza esterna mediante impegno muscolare ». É importante sapere che la perdita di forza non è li neare alla perdita di massa muscolare, la prima si riduce più rapidamente ed in maniera indipendente dalla seconda, mentre il mantenimento e l’aumento di quest’ultima non prevengono necessariamente il de clino dovuto all’avanzare dell’età. Tra i 40 e i 60 anni si perde il 20% della massa musco lare e a settant’anni la maggior parte delle persone non riesce a sollevare 10 libbre. Con l’invecchiamen to si perde massa e funzione muscolare, in parte a SOLLEVARE PESI CONTRASTA L’INVECCHIAMENTO

causa di problemi legati ai mitocondri. Degli studiosi americani e canadesi, sotto la guida di Simon Melov, hanno rilevato che sei mesi di allenamento con i pesi migliorava la funzione di queste cellule energetiche. All’inizio dello studio gli anziani erano più deboli degli adulti giovani del 59%, percentuale che si è ridotta al 38% con l’allenamento con i pesi. L’attività genetica associata alla funzione mitocondriale legata all’età era aumentata in modo drastico tanto che la funzione cellulare nei senior ha quasi egua gliato quella dei giovani. Lo studio ha dimostrato che l’allenamento con i pesi ha quasi ribaltato l’orologio dell’invecchiamento cellulare, contrastando la perdita di massa muscolare ( sarcopenia ), di osso ( osteoporosi ) e migliora la forza, la potenza, l’equilibrio e la salute cellulare.

( Melov S, Tarnopolsky MA, Beckman K, Felkey K, Hubbard A. Re sistance exercise reverses aging in human skeletal muscle. PLoS One 2007 May 23;2(5):e465.)

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LETTERA APERTA AL GOVERNO ITALIANO A TUTTI GLI APPASSIONATI E OPERATORI NEL FITNESS In Italia oltre 14.000.00 milioni di cittadini fortunatamente in lento, ma co stante aumento, vedi il numero sempre crescente di piscine, campi sportivi e palestre su tutto il territorio nazionale, con le più varie proposte, praticano in modo suf fi ciente e costante, attività fi sica ! Investono il loro tempo e danaro con l'obiettivo di raggiungere e mantenersi in salute, ( che è il bene più prezioso che abbiamo ) e in ef fi cienza fi sica dalla età giovanile fi no alla grande età. La domanda che ci si dovrebbe porre è questa a mio avviso: perchè i 14 milioni di persone che pongono attenzione con i fatti, alla propria salute, do vranno poi essere coinvolti economicamente con le tasse, a pagare quelle cure indispensabili alle patologie derivate dalla sedentarietà, pigrizia, taba gismo, alcolisimo e droghe? Non sarebbe piu etico educare tutti i cittadini, art. 32 della Costituzione, in cui tutti i cittadini avranno la cultura per vivere una vita più sana e gioiosa ? Di conseguenza poter ridurre le spese sanitarie , dai farmaci, alle strutture ospedaliere per curare patologie facilmente prevedibili, e potenziare con il risparmio, investire sulla ricerca delle patologie rare, e genetiche?

Adriano Borelli Presidente

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A LENTO ASSORBIMENTO FORMANO MEGLIO IL MUSCOLO LE PROTEINE

Il latte è un’eccellente fonte di proteine, molto digeribili e prontamente utilizzate dal corpo come carburante e per la ri parazione di cellule e tessuti. I latticini consumati da soggetti umani proven gono prevalentemente da latte vaccino composto per l’80% di caseina, 20% pro teine del siero del latte oltre ad essere una ricca fonte di minerali come il calcio. La caseina nel latte vaccino contiene al pha-s1, alpha-s2, caseina beta e kappa mentre il siero del latte contiene proteine multi-globulari come la betalactoglo bulina, alpha-lattalbumina, lattoferrina, immunoglobulina, siero-albumina, glico macropeptidi, enzimi e fattori di crescita. Tutti questi componenti hanno la poten zialità di contribuire all’associazione che è stata riscontrata in tutti gli studi epi demiologici tra l’aumento di assunzione di prodotti latticini e la diminuzione del rischio di malattie metaboliche. Le pro teine del siero del latte e la caseina sono entrambi classi fi cati come proteine di alta qualità basandosi sulle caratteristi che di aminoacidi umani (HAA = human amino acids), sulla digeribilità e la biodi sponibilità. Queste proteine contengono una proporzione relativamente ricca di AA essenziali, quantità maggiore rispet to alla maggior parte delle altre fonti di sponibili tra una vasta gamma di metodi di valutazione tra cui la digeribilità e re centemente è stato sviluppato un nuovo metodo di valutazione per gli aminoacidi

digeribili indispensabili. In ogni caso gli effetti fi siologici diver si della caseina e del siero del latte sono stati attribuiti alla loro diversa composizione di HAA. Le proteine del siero del latte contengono una proporzione maggiore dell’amminoaci do rami fi cato leucina (BCAA), isoleucina e valina rispetto alla caseina. E’ stato dimostrato che i soli BCAA, in particolare la leucina, stimolano un forte aumento della sintesi delle protei ne nei soggetti diabetici di tipo 2. Tra gli altri amminoacidi indispensabili o essenziali (EAAs = essential amino acids) la caseina contiene una proporzione maggiore di istidina, me tionina, fenilalanina e valina rispetto alle proteine del siero del latte. Inoltre, la caseina contiene anche una proporzione mag giore di diversi non-EAAs tra cui l’arginina, l’acido glutammico, la prolina, la serina e la tirosina. La caseina, il siero del latte e le proteine solubili del latte sono i principali tipi di proteine contenute nel latte. Dei ricercatori francesi hanno rilevato che i vari tipi di proteine del latte si differenziano in digeribilità e disponibilità. La caseina e il siero del latte vengono digeriti più lentamente per cui restano disponibili molte ore dopo l’assun zione. Le proteine solubili svuotano lo stomaco rapidamente e portano aminoacidi alle cellule così rapidamente che non riescono a supportare le richieste di crescita tissutale nelle ore susseguenti il pasto. Il messaggio per i bodybuilder è che i supplementi di proteine del siero del latte o della caseina sono migliori per la costruzione del muscolo rispetto alle proteine del latte intero o scremato. Di recente è uscita sul New England Journal of Medicine una revisione della letteratura scienti fi ca dal titolo “Milk and Health” che fa chiarezza su alcune comu ni affermazioni che girano sul web. Le linee guida dovrebbero raccomandare un consumo di latte e latticini in quantità ade guata e ragionevole (da zero a due porzioni al giorno per gli adulti), non incoraggiare l’uso di latte scremato rispetto a quel lo intero e scoraggiare il consumo di bevande a base di latte e latticini zuccherati per prevenire il sovrappeso e l’obesità. ( Lacroix M, Bos C, Léonil J, Airinei G, Luengo C, Daré S, Benamouzig R, Fouillet H, Fauquant J, Tomé D, Gaudichon C. Compared with casein or total milk protein, digestion of milk soluble proteins is too rapid to sustain the anabolic postprandial amino acid requirement. American Journal Clinical Nutrition 2006 Nov;84(5):1070-9. Willett WC, Ludwig DS. Milk and Health. New England Journal of Medicine 2020 Feb 13;382(7):644-654)

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Promozione dell’attività fi sica: daII’OMS il primo bilancio globale delle azioni messe in campo dai Paesi

A livello globale, meno del 50% dei Paesi ha una politica nazionale per l’attività fi sica e meno del 40% di queste politiche è operativo. Solo il 30% dei Paesi possiede linee guida nazionali sull’attività fi sica per tutte le classi di età. Quasi tutti i Paesi riportano un sistema di monitoraggio dell’attività fi sica nella popolazione adulta, ma solo il 75% rileva l’attività fi sica praticata dai giovani e meno del 30% quella praticata dai bambini sotto i 5 anni di età. Se si guarda alle politiche per facilitare il trasporto attivo e sostenibile, poco più del 40% dei Paesi si è do tato di politiche nazionali per incoraggiare gli spostamenti a piedi e in bicicletta. Queste sono solo alcune delle informazioni che è possibile ritrovare all‘interno del “Global status report on physical activity 2022“, pubblicato a ottobre 2022 e primo documento in cui l’0rganizzazione Mondiale del la Sanità (OMS) illustra i progressi fi nora compiuti nel processo di attuazione delle raccomandazioni volte a incrementare l’attività fi sica contenute nel “Global action plan on physical activity 2018—203O (GAPPA)” a quattro anni dalla sua pubblicazione. Per questa prima valutazione globale sono stati individuati 29 indicatori in linea con le azioni politiche raccomandate in ciascuna delle quattro aree strategiche del GAPPA: società attive, ambienti attivi, persone attive e sistemi attivi. Le principali fonti utilizzate sono state il documento “WHO Noncommunicable Dise ase Country Capacity Survey” e il rapporto ”WHO Global status report on road safety”. I dati provengono da 194 paesi – per ognuno dei quali è disponibile online un country pro fi le – e mostrano che i progressi sono complessivamente lenti e che è necessario accelerare lo sviluppo e l’attuazione di politiche volte ad aumentare i livelli di attività fi sica nella popolazione , così da prevenire l’insorgenza di molte malattie e ridurre il peso che grava su sistemi sanitari già oberati. Emergono inoltre lacune signi fi cative nei dati globali per monitorare lo stato di avanzamento di azioni politiche importanti, quali I disponibilità di spazi aperti pubblici, la fornitura di infrastrutture per gli sposta menti a piedi e in bicicletta, l’offerta di sport e di educazione fi sica nelle scuole. Attraverso questo rapporto, l’OMS mette in evidenza anche l’importante carico economico che deriva dall’inattività fi sica e il costo per il trattamento dei nuovi casi di malattie non trasmissibili, che si stima raggiungerò quasi 300 miliardi di dollari entro il 2030 e circa 27 miliardi di dollari all’anno. Il documento si rivolge a tutte le fi gure coinvolte nella promozione e realizzazione di politiche - a livello nazionale e locale – per favorire la pratica dell’attività fi sica e raccomanda cinque azioni per aiutare i Paesi a potenziarne l’implementazione: 1. rafforzare la responsabilità e la leadership politica di tutto il governo 2. integrare l’attività fi sica in tutte le politiche pertinenti e sostenere l’attuazione delle politiche attraverso stru menti pratici e indicazioni chiare 3. sostenere le partnership, coinvolgere le comunità e costruire competenze (build-capacity) nelle persone

4. rendere più forti i sistemi di dati, il monitoraggio e il trasferimento di conoscenze 5. assicurare dei fi nanziamenti e allinearli agli impegni delle politiche nazionali.

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CACCIATORI RACCOGLITORI e ATTIVITÀ FISICA: un modello prestativo funzionale all’invecchiamento in salute? Come detto gli adulti Hadza, che vivono nei tradizionali cam pi che mancano di piante e animali addomesticati, strumenti meccanizzati e veicoli, dispongono di mezzi limitati per imma gazzinare le eccedenze cibo per uso a lungo termine (Marlo we, 2010) e svolgono attività fi siche quantitativamente simili tra loro. Una parte rilevante della quotidianità risulta quindi il cammino a velocità variabile con il fi ne di procurarsi cibo, ac qua, legna e per altre attività incluse quelle sociali (visite tra campi). Molto poco presente la corsa (mentre non si esclude che questa fosse più presente in passato). Per questi sogget ti è interessante notare che il livello di attività fasica intensa sembra correlare con la distanza percorsa giornalmente. Di fat to ad un maggior lavoro fi sico fasico corrisponde un maggior spostamento spaziale a diverse velocità e questo livello viene mantenuto fi no all’età senile. Da una analisi grossolana nel contesto della popolazione Hadza sembra quindi emergere che il riposo funzionale, il cam mino e una attività fasica ad alta intensità ma occasionale e di breve durata possano far parte della vita quotidiana di queste comunità. Quest’ultima sembra comprendere attività varie e in sequenza che ben trovano un aggancio a quello che tradizio nalmente indichiamo come training aerobico a circuito. Come noto, infatti, il training funzionale a circuito è considerato un allenamento che tenta di imitare le esigenze fi siologiche o spe ci fi che della vita reale con una serie di esercizi che seguono l’uno all’altro. Questa modalità di allenamento venne fi nalizzata nel 1953, da Morgan e Anderson presso l’Università di Leeds. Il termine “circuito” si riferisce a una serie di esercizi accura tamente selezionati e disposti in una sequenza ben precisa e variabile. Le combinazioni sono le più diverse e vanno dall’uti lizzo di esercizi a corpo libero, a quello di resistenze elastiche, pesi, macchine per esercizi. Durante l'allenamento a circuito, ogni partecipante esegue da 8 a 20 (o più) ripetizioni di un eser cizio in ciascuna stazione in meno di un minuto, spostandosi da una stazione all'altra con poca o nessuna pausa, il che si traduce in un breve tempo di sessione di allenamento. L’ag giunta di attività aerobica della durata variabile tra 30 sec a 3 min de fi nisce la tecnica del circuit training con componente ae robica. Diverse linee di evidenza scienti fi ca suggeriscono che l'allenamento a circuito possa migliorare la forza muscolare e la funzione cardiorespiratoria con un costo metabolico è supe riore rispetto a quello dell'allenamento aerobico o di resistenza

Attività fi sica negli Hadza della Tanzania: un modello prestativo funzionale aerobico a circuito? I cacciatori-raccoglitori hanno livelli elevati di attività fi sica per tutta la vita. Alcuni autori riportano circa 6-9 ore di camminata e altre attività fi siche al giorno per due popolazio ni di cacciatori-raccoglitori, i San dell'Africa meridionale e gli Ache del Paraguay. Simili di stanze giornaliere sono percorse dagli adulti Hadza (donne: 6,2 ± 1,7 km al gg; uomini: 12,2 ± 2,7) con una piccola ma rilevabile diminu zione (0,4 km giorno per decennio) con l'età (Pontzer et al., 2015). In questa popolazione, gli studi che utilizzano la misurazione del la frequenza cardiaca nelle diverse fasi della giornata indicano elevati volumi di attività fi sica quotidiana svolta ad intensità bassa o moderata e un elevato volume di attività moderato-vigorosa. Si calcola,, infatti che quest’ultima eccede quotidianamente di di verse volte quella svolta in media negli Stati Uniti e in Europa (circa 40 min al gg) (Figura 1 da Pontzer et al., 2018). Lo studio delle attività quotidiane (attività fi sica e riposo) nelle co munità di cacciatori-raccoglitori pone il dub bio su come riprodurre una condizione antica nell’uomo moderno.

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Fisiologia

e questo consente di ottenere benes sere in un tempo di attività modesto. Il dispendio in kilocalorie è stato stimato in circa 5-6 kcal al minuto per le don ne e 8-9 kcal al minuto per gli uomini (Hempel & Wells, 1985; Wilmore, Parr, & Ward, 1978). Studi ormai antichi dimo strano come l’allenamento funzionale a circuito produca un miglioramento della forza muscolare dal 7% al 32% mentre diminuisce la percentuale di grasso dallo 0,8% al 2,9% (Gettman et al., 1982). Nella forma tradizionale di circuit training si osserva un migliora mento da lieve a modesto della capaci tà aerobica (dal 5% al 9,5%) soprattutto se paragonato a quanto raggiungibile con altre modalità di allenamento pre valentemente aerobiche (dal 5% al 25%). Questi cambiamenti si associa no alle variazioni della composizione corporea e a una variazione della fi t ness aerobica. L’alternanza di attività lieve-moderata e moderato-vigorosa tipica delle so cietà di cacciatori-raccoglitori ha fon damentali correlati con le condizioni cliniche, la composizione corporea e sulla fi tness aerobica (che si presenta maggiore rispetto a soggetti di pari età patologie cancerose risulta molto bas sa se non addirittura non rilevabile. Se le patologie croniche non sembrano incidere allora ci si chiede quali siano le cause di morte in queste comunità. Queste sono notoriamente dif fi cile da accertare in quanto manca un regolare accesso agli ospedali. Fermo restando questa premessa la causa di morte più frequente è l’infezione acuta. Gurven e Kaplan lo riferiscono ~70% dei decessi sono causati da malattie acute (princi palmente malattie infettive e gastroin testinali) e un altro ~ 20% da traumi, inclusi incidenti e violenze mentre la causa di meno del 10% dei decessi è rappresentata da una patologia croni ca età-correlata anche per età supe riori ai 60 anni.

ma appartenenti alle società moderne) e la prevalenza di diverse patologie “non-communicable”. Negli Hadza non esiste, di fatto, evidenza di sovrappeso e obesità o diabete tipo 2 (come del resto è riportato in altre comu nità di cacciatori-raccoglitori), sia nel maschio sia nella femmina (meno del 2% BMI tra 25 e 30). L’indice di peso corporeo sembra mantenersi praticamente costante nell’adultità senza differenze intersessuali. Anche le condi zioni di salute cardiovascolare eccellono negli appartenenti a queste comunità. I decessi per patologia cardiova scolare sono realmente rari. Se si considera la popolazione di età superiore ai 60 anni soltanto il 30% manifesta condizioni ipertensive mentre queste superano il 60% dei casi nella società americana. Anche la prevalenza di

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Il contraltare di questo assunto generale sta nell’osservazione che il tempo trascorso in condizioni di inattività è un fonda mentale fattore di rischio di mortalità per tutte le cause (incluse ovviamente quelle cardiovascolari) (Ekelund et al., 2015), capa ce di impattare in maniera quantitativamente maggiore rispetto ad altri e noti fattori come la condizione di sovrappeso/obesità (in questo caso di circa il doppio) (Ekelund et al., 2015). Sulla base di queste considerazioni, numerose linee di ricerca hanno suggerito che una storia evolutiva che ha incluso uno stile di vita di caccia e raccolta possa essere fi siologicamente vantaggiosa, sia per gli effetti adattativi determinati da un ele vato volume di attività aerobica anche intensa, sia per una ri duzione complessiva dei rischi connaturati con la sedentarietà. A sostegno di questa ipotesi concorre l’assunzione di un mag gior livello di attività fi sica in moderne popolazioni di cacciato ri-raccoglitori rispetto a quella rilevabile in soggetti che vivono in società industrializzate. Sebbene intuibile, questa assunzio ne non si è basata nel tempo su misure oggettive e quantitati ve del livello giornaliero di attività fi sica. Infatti quando queste misure sono state eseguite con rigore i risultati relativi al livello di attività e di dispendio energetico hanno dimostrato un qua dro più sfumato e suggeriscono che questi gruppi possono in realtà avere livelli paragonabili a quelli riscontrabili nelle socie tà più sviluppate (Gurven, Jaeggi, Kaplan, & Cummings, 2013; Pontzer et al., 2012). Consumo energetico quotidiano nei cacciatori raccoglitori: l’esperienza ne gli Hadza della Tanzania Un prezioso esempio di moderni cacciatori-raccoglitori (circa 200 attualmente) ancor oggi ancorato, in gran parte, alle con dizioni di vita ancestrali è rappresentato dalla comunità Hadza della Rift Valley centrale della Tanzania in Africa (a nord, vicino al lago Eyasi). Questa comunità occupa territori africani di cir ca 4.000 km2 un tempo ampiamente abitati dai nostri antenati hominini. Per questo motivo lo stile di vita e la cultura Hadza è stata oggetto di studio da parte di antropologi per molti anni (Marlowe, 2010). Gli Hadza vivono in campi con raggruppamenti che contano circa 5-30, anche se il numero dei campi varia a seconda della stagione e delle risorse disponibili. A causa della rapida tran sculturazione, inclusa la crescente esposizione a medicinali e alimenti trasformati, il tradizionale stile di vita degli Hadza sta ahimè gradualmente scomparendo. Le attività degli Hadza si basano in gran parte sull'acquisizione di cibo. Sono influenza te dall'ambiente e sono soggette a due stagioni distinte: umi da (novembre-aprile) e secca (maggio-ottobre). Ad esempio, la raccolta di bacche e il consumo di miele sono più frequenti durante la stagione delle piogge, mentre la caccia ha più suc cesso durante la stagione secca. Il consumo di tuberi e baobab ricchi di fi bre si veri fi ca tutto l'anno. Sia gli uomini che le donne percorrono diversi chilometri ogni giorno, su terreni collinari e rocciosi, per cercare cibo, raccogliere acqua, legna da ardere e altre risorse e visitare i vicini campi. L’attività quotidiana com prende infatti lo scavo del terreno per la raccolta di tuberi, at tività preminentemente femminile, mentre i maschi si arrampi cano frequentemente sugli alberi sia per la raccolta della legna da ardere sia per l’estrazione del miele. La cura dei bambini è attività prevalentemente femminile.

"I miss my home and the way we lived. Life was easy, there were lots of fruits, animals and there were no bars and no beer. Now we are lost," says Goiotseone. (da Botswana Bushmen: Modern life is destroying us, BBC news 2014). Il popolo San (noto anche come Boscimani) è un gruppo etnico che vive nelle zone ari de di in Botswana, Namibia, Sud Africa, An gola e Zimbabwe. Qui ha trovato il proprio sostentamento attraverso una conoscen za approfondita dell'ambiente. Imparentati con i Khoikhoi, con i quali formano il gruppo Khoisan, abitano l'Africa meridionale da ol tre 20.000 anni (alcuni sostengono 100.000 anni), e sono principalmente cacciatori raccoglitori, famosi per il loro sistema di comunicazione gestuale durante la caccia e per le loro frecce avvelenate con la linfa dell'Euphorbia damarana, che gli è valsa il soprannome di "uomini scorpione". Come ampiamente dimostrato, l’attività fi si ca aerobica regolare (e il relativo consumo energetico) è un elemento chiave di uno stile di vita sano capace di impattare positiva mente sulla durata media della vita, postici pando l’insorgenza di patologie età-correla te potenzialmente mortali.

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